Nella sua ricerca l’artista mette in gioco tutti i principali temi fondamentali legati al senso profondo della vita, dei rapporti fra donne e uomini, e in particolare alla inquietante problematica dell’identità individuale.
Storico dell'arte
Con una pittura netta, che non induge a calligrafismi iperealistici, Barbara Pietrasanta mette in atto un gioco costante di spiazzamenti, di situazioni e di significati, di scambi di ruoli tra l’Artista che dipinge e il soggetto rappresentato, in cui solo la pittura è in una posizione di forza.
Direttore di "Arte"
Mi definisco artista comunicatrice perché mi occupo di arte, comunicazione e linguaggi visivi. Questi aspetti, nella mia poetica, sono costantemente in dialogo tra di loro per una visione a tutto tondo sul contemporaneo.
Ho iniziato a lavorare come Art Director negli anni ’80 quando il mondo della pubblicità era in forte espansione e ci si divertiva molto, niente computer ma tanto lavoro con pennelli e colori che mettevano in moto le idee. Decisivo è stato quando decisi di partire per New York dove sono stata per alcuni anni perché era lì che accadevano le cose, molto prima che arrivassero da noi. Quello era l’aggiornamento per me, non sui banchi dei Master, ma on the road. Per mantenermi ho fatto di tutto, dalla cameriera al Caffè Dante nel Village all’illustratrice per le agenzie di Uptown in quella città dove tutto poteva accadere come vedere Andy Warhol e Basquiat che si sfidavano a box oppure essere serviti al tavolo da Madonna in un locale dell’East Side.
Lì ho definito i miei passi nell’arte con i miei soggetti carichi di ambiguità e contraddizioni e lì sono state le mie prime mostre, nelle gallerie di West Broadway. Ho anche realizzato alcuni affreschi imparando la tecnica da un’artista molisano che ha vissuto con gli indiani d’America della tribù Oglala, quella di…